I trattamenti di Neurofeedback (o EEG-Biofeedback) sono svolti dalla équipe formata dal Dott. Alessio Penzo e dalla Dott.ssa Loredana Scalini, Psicofisiologi e Psicologi Specialisti in Biofeedback e Neurofeedback, presso lo Studio di Psicologia e Biofeedback situato a Roma in Via Giovanni Guareschi 123, 00143 (EUR-Laurentina).
Giochi ed esperienze di Realtà Virtuale Neurofeedback Guidati
ADHD e ADD
La principale applicazione del neurofeedback è il trattamento dell'ADHD e dell'ADD nei bambini, adolescenti e adulti, e il potenziamento neurocognitivo di atleti, militari, medici, personaggi dello spettacolo, tecnici e manager di alto livello.
Oggi, i protocolli di neurofeedback più efficaci sono quelli che fanno uso di tecnologie e tecniche avanzate che includono l'uso dei giochi di realtà virtuale neurofeedback guidati, il cui utilizzo in ambito sanitario richiede una specifica formazione in psicofisiologia e neurofeedback e una lunga esperienza professionale.
Presso il Centro di Biofeedback e Neurofeedback di Roma operano esclusivamente Psicofisiologi con una lunga esperienza nel campo specifico del Neurofeedback per il trattamento dell'ADHD / ADD e per il potenziamento neurocognitivo.
In tanti anni di esperienza con bambini, adolescenti e adulti con ADHD e ADD, abbiamo sentito l'esigenza di migliorare i più sofisticati sistemi di neurofeedback gaming già esistenti mettendo a punto, perfezionando e integrando una tecnologia di gaming e realtà virtuale neurofeedback guidata più avanzata rispetto a tutte quelle oggi disponibili (che pur possediamo).
La nostra tecnologia permette di utilizzare qualsiasi Virtual Reality Game, superando il limite dello scarso numero degli attuali giochi di neurofeedback in realtà virtuale (sono giochi 'speciali') e della loro qualità grafica, sempre inferiore rispetto agli standard a cui i bambini e gli adolescenti sono abituati, tutti fattori che, nella nostra esperienza, incidono negativamente sulla motivazione del paziente, allungando i tempi e i costi del trattamento.
Il Neurofeedback con la Realtà Virtuale
La realtà virtuale è un tipo di tecnologia che, attraverso l'uso di un visore e di computer potenti, consente un'esperienza sensoriale immersiva; una volta 'entrati' nella realtà virtuale (indossando il visore) si ha l'impressione di trovarsi realmente in realtà alternative di ogni genere: da quelle relative alla realtà "reale" o verosimile, alle realtà più fantasiose, ma pur sempre realistiche e d'impatto, frutto della creatività senza limiti degli sviluppatori.
A differenza dei sistemi oggi disponibili, la nostra tecnologia consente l'integrazione tra il neurofeedback e la maggior parte dei titoli attualmente disponibili sul mercato.
A differenza delle tecnologie attualmente disponibili che consentono solo l'uso di pochi Virtual Reality Game/Experience appositamente realizzati da poche case specializzate (di giochi adatti agli attuali standard a cui sono abituati bambini e adolescenti ne esistono meno di una decina), il nostro sistema è stato ottimizzato e perfezionato per consentire alla persona con ADHD/ADD di allenare la capacità attentiva divertendosi con il proprio VR game preferito, potendo scegliere tra la maggior parte dei titoli oggi in commercio.
Ovviamente il gioco/esperienza in VR deve avere contenuti accettabili e adeguati allo scopo del trattamento.
Il gioco in realtà virtuale è solo un mezzo finalizzato a:
aumentare l'efficacia del trattamento
tenere alta la motivazione/interesse del bambino/adolescente/adulto durante il training neurocognitivo (potenziamento dell'attenzione);
aumentare il rendimento nelle singole sedute;
accorciare la durata del trattamento riducendo il numero totale di sedute necessarie;
ridurre i costi del trattamento
I virtual game che vanno per la maggiore tra bambini e adolescenti sono i giochi ambientati nello spazio, gli aerei, le automobili e altri giochi, tutti interfacciati con il sistema di neurofeedback, grazie al quale l'individuo potenzia la sua capacità attentiva in modo efficace ma divertendosi. Gli adulti amano molto i giochi ambientati nello spazio e, in generale, tutte le esperienze in VR che comportano l'esplorazione di mondi e ambienti naturali terrestri, ma anche mostre e città d'arte.
Perchè usare i Game e/o la Realtà Virtuale neurofeedback guidati?
Ad oggi, il neurofeedback per l’ADHD / ADD è il metodo scientificamente riconosciuto più efficace esistente e privo di effetti collaterali, ma deve essere svolto da psicofisiologi con lunga esperienza e con sttrumentazioni e tecniche in continua evoluzione. Il neurofeedback inoltre richiede circa 20-30 sedute; il che può costituire un impedimento proprio con le persone con ADHD / ADD, la cui peculiarità è proprio la bassa soglia di tolleranza verso i compiti ‘noiosi’, non interessanti e ripetitivi.
Per questo, da più di un decennio, si è pensato di utilizzare i giochi neurofeedback guidati per rendere il training oltre che più interessante e motivante, anche più coinvolgente sul piano sensoriale e neurocognitivo e, quindi, più efficace.
Ma i giochi di neurofeedback-guidati sono giochi 'speciali': oggi quelli disponibili sono pochi e, soprattutto, non riescono neanche lontanamente a tenere il passo con l’evoluzione grafica, effettistica e creativa dei game 'normali' prodotti dalle note case produttrici di game a cui bambini e adolescenti sono ormai abituati: ne deriva che il o la paziente con ADHD o ADD, passata la novità delle prime sedute, si trova ben presto di fronte ad un gioco che percepisce come ‘vecchio’ o ‘meno interessante’ rispetto ai giochi che usa quotidianamente a casa con la Playstation, la Xbox e simili; questo ha un forte impatto negativo sulla motivazione non solo a terminare il training terapeutico (20-30 sedute), ma anche sul livello di impegno/sforzo nel corso delle singole sedute da cui dipende proprio la lunghezza del training: maggiore impegno nelle singole sedute di neurofeedback si traduce in un numero inferiore di sedute necessarie e quindi in costi inferiori: per cui un individuo che si impegna molto (perché ben motivato) necessita di 20 sedute (o meno) mentre un individuo che si impegna meno (perché poco motivato), necessita di 30 o anche più.
Grazie all'uso delle nostre tecnologie, l'uso della Realtà Virtuale unito alla possibilità di scelta, personalizzazione e di variazione dei VR game, ci consente di mantenere la motivazione dei bambini/adolescenti e adulti a livelli elevati e per periodi indefiniti, e di consentire ai pazienti di reggere bene lo svolgimento di sessioni di neurofeedback molto più impegnative, efficaci e di durata inferiore. E' noto a tutti che quanto maggiore è l'impegno che ci viene chiesto, tanto maggiore deve essere la motivazione a farlo, altrimenti la frustrazione e lo scoraggiamento prendono il sopravvento, e la prestazione cala.
L'uso di un'ampia scelta di virtual reality game (e anche dei giochi tradizionali) potenzia la motivazione a svolgere un training che, per essere davvero efficace, richiede molto impegno.
Il principio di base è semplice: allenare le proprie abilità neurocognitive (come l'attenzione) al massimo delle proprie possibilità, ma divertendosi.
I video game si, i compiti di scuola no
Una tipica domanda che ci viene posta dai genitori con figli o figlie con ADHD/ADD riguarda la differenza tra l’impegno messo sui video game e sui compiti di casa: ad esempio una madre ci pose la seguente domanda: “…mio figlio passa ore e ore di fronte ai video game, ma quando deve fare i compiti la sua attenzione ‘vola via’ e devo impazzire per farlo stare seduto 10 minuti…..”.
Perché con i giochi resta attento per ore e ore e con i compiti no?
La risposta è semplice: la motivazione. Ovviamente, per tutti i bambini (o quasi), il videogame è più divertente dei compiti scolastici: ma, come già detto, i bambini/adolescenti con ADHD/ADD presentano una soglia di tolleranza alla frustrazione per le attività noiose, molto più bassa degli altri bambini/adolescenti, con le conseguenze che noi tutti ben conosciamo.
Gli psicofarmaci ad azione simpaticomimentica (stimolanti) che a volte i medici prescrivono anche a bambini e adolescenti, non modificano questa soglia e, cessata l’assunzione del farmaco, il problema è sempre li.
Il neurofeedback invece, in tutte le sue forme e se svolto in modo corretto (alta personalizzazione del trattamento), serve proprio a spostare il set point della soglia di frustrazione su valori più alti, in modo tale che l'individuo, usando le proprie risorse neurocognitive, impari a svolgere anche le attività noiose, ma necessarie o utili.
La Playstation a casa è la stessa cosa?
La differenza tra il giocare alla Playstation a casa e il giocare ad un video game neurofeedback-guidato, sia esso tradizionale o in realtà virtuale, è enorme.
L'attenzione dell'individuo che gioca alla Playstation è attivata da alcuni elementi del gioco 'salienti' (ossia che attirano l'attenzione automaticamente) indipendentemente dalla volontà dell'individuo; ma la cosa più importante è che è intervallata da numerosissimi momenti di disattenzione/distrazione quando il game non mostra elementi salienti; una cosa del genere può capitare a tutti quando si legge un libro 'difficile' o noioso, con momenti di distrazione che fanno 'perdere il filo' del discorso e rendono la comprensione del testo più lunga, difficoltosa e frustrante, aumentando il desiderio di cessare quell'attività e di svolgerne altre più gratificanti.
Negli individui con ADHD / ADD questi momenti di distrazione sono più frequenti e più lunghi, rendendo le attività più impegnative e 'obbligatorie' e noiose (come lo studiare) ancor più frustrante, stato affettivo quest'ultimo che aumenta i comportamenti ansiosi, di rabbia e l'iperattività che, a loro volta, potenziano la disattenzione, in un circolo vizioso da cui l'individuo non riesce ad uscire, se non con comportamenti di rifiuto, di rabbia, di evitamento e talvolta anche di atti violenti verso le cose o le persone.
La stessa cosa avviene anche con i video game tradizionali, solo che è assai meno evidente rispetto ai compiti di scuola per via della diversa natura del compito:
minor impegno cognitivo - l'elaborazione cognitiva di concetti (soprattutto quelli astratti) è molto più impegnativa rispetto alla semplice elaborazione percettiva elicitata dai video game tradizionali; con i neurofeedback game invece l'impegno attentivo è di livello pari o superiore rispetto a quello richiesto dai compiti scolastici; tuttavia, bisogna sempre ricordare che i più efficaci protocolli di neurofeedback prevedono fasi di gioco ad elevato engagement attentivo, alternate a fasi di impegno cognitivo di tipo concettuale (elaborazione di concetti concreti o astratti) attraverso lo svolgimento di compiti simil-scolastici di vario tipo (tarati sul livello di preparazione dell'individuo) e sempre controllati dal neurofeedback.
maggiore piacevolezza - per definizione il gioco è un'attività piacevole e divertente, a differenza dei compiti che non danno ricompense immediate
non obbligatorietà - i compiti scolastici sono obbligatori e non si può scegliere cosa studiare e cosa no; anche le materie più difficili e odiate devono essere fatte, se non si vuol essere bocciati. Il gioco invece è un'attività libera al 100%.
automatismi sensomotori - questo aspetto è molto importante; quando vediamo il bambino o il ragazzo per ore e ore davanti al video game, siamo portati a pensare che presti un'attenzione continua al game; in realtà, quando si prende dimestichezza col controller e con le modalità di gioco, buona parte delle azioni di gioco si automatizzano e vengono svolte in modo riflesso, senza pensarci, con un livello di attenzione blanda e un livello d'impegno neurocognitivo ancor più basso; è come quando impariamo a guidare l'automobile; dopo un po di pratica la maggior parte delle azioni si automatizza, e ben presto ci accorgiamo di poter parlare al telefono anche di cose difficili, pur continuando a guidare in mezzo al traffico. Nei video game tradizionali i momenti di disattenzione (che senza EEG non possono essere rilevati) non producono un peggioramento significativo della performance di gioco: il bambino o l'adolescente neanche si accorge delle sue distrazioni mentre gioca e, guarda caso, il giocare ore e ore per mesi ed anni, non produce nessun miglioramento sul piano attentivo, mentre i neurofeedback game producono risultati importanti in poche ore.
attenzione eteroguidata e distraibilità - nei compiti di scuola l'attenzione è volontariamente direzionata sugli elementi del compito, ciò che aumenta l'impegno necessario per svolgerlo; nei video game tradizionali invece l'attenzione è 'attirata' dalla salienza percettiva degli elementi del gioco: ossia non c'è controllo attentivo volontario che invece nei compiti scolastici è indispensabile (e più faticoso). E' facile spostare e mantenere l'attenzione su qualcosa che ci attira: altra cosa è fare attenzione prolungata in modo volontario e controllato su cose che non ci attirano o che addirittura ci annoiano. Nei neurofeedback game, invece, l'attenzione è mantenuta in modo controllato e volontario: ad esempio, se l'EEG mostra un calo di attenzione, il gioco si ferma, l'individuo si accorge di essersi distratto ed è obbligato a portare e mantenere volontariamente l'attenzione sul gioco, senza distrazioni, in un modo focalizzato molto impegnativo; non è un caso che protocolli di neurofeedback simili vengano usati per il potenziamento dell'attenzione (e altre abilità cognitive) di piloti militari o di linea, sportivi agonistici, attori e personaggi dello spettacolo, tecnici specializzati, medici chirurghi e manager di alto livello.
In sintesi, i video neurofeedback game, rispetto ai game tradizionali, richiedono un impegno attentivo focalizzato, continuo, volontario e controllato dal paziente grazie ai feedback forniti dall'EEG in tempo reale; questo produce un apprendimento che si traduce in un potenziamento stabile di una capacità attentiva che via via diviene più efficiente, consentendo all'individuo di usarla con maggiore facilità anche si compiti più noiosi, aumentando la sua 'resistenza' o tolleranza a concentrarsi sui libri (o su altre attività noiose) per periodi di tempo sempre più lunghi, migliorando le sue prestazioni scolastiche, sportive o lavorative.
Nel neurofeedback game (standard o in realtà virtuale), l'individuo, se vuole continuare a giocare, è 'costretto' a mantenere l'attenzione focalizzata in modo volontario e continuativo, senza distrazioni, per periodi prolungati, uno sforzo intenso che costituisce il nucleo dell'efficacia del neurofeedback e che rende il training molto impegnativo, impegno che richiede un elevato livello di motivazione, che noi potenziamo proprio sfruttando la piacevolezza dei giochi: se l'EEG rileva un calo dell'attenzione, il gioco si ferma (o viene dato qualche tipo di impedimento), mentre se l'EEG rileva un buon livello di attenzione il software da dei premi, ad esempio sotto forma di effetti grafici, suoni, e punteggi che danno accesso ad altri livelli di gioco, personaggi, strumenti, ecc. (ricompense).
E' vero che si tratta di 'giochi', ma il training è estremamente impegnativo e, nella nostra esperienza, offre numerosi vantaggi in termini di motivazione, piacevolezza, rendimento, risultati e velocità di raggiungimento di questi ultimi.
Cosa fa il Neurofeedback?
Il neurofeedback è un vero e proprio allenamento dell’abilità neurocognitiva che definiamo “attenzione sostenuta e focalizzata”: ad ogni seduta di allenamento neurocognitivo (training) il bambino/adolescente/adulto esercita il suo cervello a mantenere la sua attenzione attiva in modo continuativo, volontario e controllato per periodi prolungati: detto in parole semplici, stare attento diventa un atto auto-guidato (e non guidato da fattori esterni, come il gioco alla Playstation) e, soprattutto, un atto cognitivo via via più facile da compiere e, quindi, applicabile con maggior facilità su tutti i compiti che richiedono attenzione sostenuta, anche quelli più noiosi ma necessari, come i compiti scolastici.
Efficacia del Neurofeedback: fattori determinanti
Il grado di efficacia e la durata del training di Neurofeedback nel trattamento dell’ADHD/ADD dipende dai seguenti fattori (interdipendenti):
Competenze dello Psicologo: deve essere Psicofisiologo e specializzato in Neurofeedback (alias EEG-Biofeedback)
Esperienza dello Psicofisiologo Neurofeedback therapist (occorrono molti anni di pratica su tanti pazienti)
Tecnologie utilizzate e abilità nella loro gestione
Tutti questi fattori, primi fra tutti le competenze e l’esperienza dello Psicofisiologo Neurofeedback therapist, si traducono in un minor numero di sedute totali e anche in una minor durata delle singole sedute.
Quest’ultimo fattore ha un forte impatto sul successo del trattamento: sedute di neurofeedback troppo corte sono poco efficaci; sedute troppo lunghe finiscono con l’affaticare eccessivamente il bambino/ragazzo riducendone le prestazioni e con un impatto fortemente negativo sulla sua motivazione del paziente ad impegnarsi nelle singole sedute e a terminare il trattamento, interrompendolo e giocandosi questa opportunità terapeutica: è difficile infatti che dopo l’interruzione il bambino o il ragazzo riprenda lo stesso tipo di percorso, ad oggi l’unico percorribile senza l'uso dei farmaci, rispetto ai quali hanno la stessa efficacia ma con effetti che poi rimangono nel tempo.
E' autore e docente del 'Basic and advanced course in Biofeedback and Neurofeedback: theories and Practice' certificato dalla International Society of Psychology.
Da oltre 20 anni svolge attività di ricerca in ambito psicobiologico, psicofisiologico e psicologico e attività clinica (trattamenti di biofeedback, neurofeedback, colloqui psicologici) presso le sedi di Roma sotto indicate, occupandosi principalmente del trattamento psicofisiologico dei disturbi d'ansia con e senza attacchi di panico, stress acuto e cronico, depressione, ADHD/ADD, demenze, problemi relazionali e di varie patologie psicofisiologiche quali la cefalea di tipo tensivo, l'emicrania, i dolori da tensione muscolare e l'ipertensione primaria.
E' coordinatore del Progetto Nazionale per la Salute Psicologica (PNSP) finalizzato a diffondere in tutta Italia la figura dello Psicologo delle Cure Primarie (o "Psicologo di Base") come figura professionale che affianca il Medico di Medicina Generale.
E' autore e docente del Corso di Formazione professionale in "Psicofisiologia e Psicopatologia dell’ansia” realizzato in seno alla International Society of Psychology.
Attualmente svolge attività di ricerca nel’ambito del Biofeedback e del Neurofeedback (detto anche EEG-Biofeedback), sul perfezionamento delle tecniche d’intervento per il trattamento dei disturbi d’ansia, dell’emicrania, dei disturbi del sonno e dello stress e per lo sviluppo di protocolli di Biofeedback Chronotherapy.
Svolge attività di ricerca sui sub-tipi di Attacchi di Panico (diagnosi e intervento), in particolare gli Attacchi di Panico di tipo respiratorio.
E' autore di centinaia di articoli di Psicologia e Neuroscienze pubblicati nell'Enciclopedia Professionale online di Psicologia e Neuroscienze "Psichepedia".
E Autore del libro "Gli Attacchi di Panico di Tipo Respiratorio".
E' Autore del libro "Psicofisiologia e Psicopatologia dell'Ansia".
E' autore del libro "La gestione dello Stress: un approccio scientifico"
Albo Professionale: Albo degli Psicologi del Lazio.
Trattamenti di Neurofeedback
ADHD/ADD nei bambini, adolescenti e adulti tramite l'uso combinato dei protocolli classici, delle tecnologie dei game neurofeedback-guided game (giochi neurofeedack guidati) e con le più avanzate tecnologie di realtà virtuale neurofeedback-guidata.
Peak performance - Potenziamento delle performance neurocognitive in tutti i contesti lavorativi: sportivo, militare, medico, aziendale, spettacolo
Demenze con deficit d memoria e di attenzione
Disturbi dell'alimentazione: sovrappeso, obesità, anoressia e bulimia
Dipendenze da alcool, droghe e psicofarmaci
Trattamenti di Biofeedback
Il Dott. Alessio Penzo svolge interventi di Biofeedback e Neurofeedback per il trattamento non farmacologico delle seguenti condizioni/patologie:
Cefalea Tensiva (Cefalea di Tipo Tensivo)
Ansia e Attacchi di Panico
Depressione (Neurofeedback)
Fibromialgia
Emicrania
Dolori cronici da tensione muscolare
Ipertensione
Ipertensione da Camice Bianco
Fobie
Asma
Gestione dello stress biofeedback guidata
Trattamenti di psicologia
Il Dott. Alessio Penzo svolge attività di psicodiagnosi, colloquio clinico, sostegno psicologico, abilitazione e riabilitazione per il trattamento delle seguenti condizioni:
Ansia con o senza Attacchi di Panico e Paucisintomatici
Gestione dello Stress
Disturbi Depressivi
Disturbi del Sonno e igiene del sonno
Problemi di coppia e familiari
Ove indicato il Dr. Penzo adotta un approccio integrato in virtù del quale al Colloquio Psicologico si affianca il trattamento di Biofeedback (e viceversa): in questi casi l’applicazione integrata dei due metodi d’intervento consente un più efficace, rapido e duraturo raggiungimento degli obiettivi clinici prefissati.
Contatti e sedi professionali
Il Dott. Penzo riceve per appuntamento presso le sedi sotto indicate:
Roma Eur (Laurentina) - Via Giovanni Guareschi, 123 - 00143
Roma Centro - Via Vittorio Veneto, 108 - 00187
Segreteria (info e prenotazioni):
Tel. 06 45424587 (Lun-Sab - Dalle ore 12:00 alle ore 20:00)
eMail Segreteria: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
eMail Dr. Alessio Penzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Psicologa, psicofisiologa e specialista in Biofeedback e Neurofeedback (Roma Eur)
Referenze Professionali
La dott.ssa Loredana Scalini è laureata in Psicologia clinica e di comunità presso l'università "Sapienza" di Roma e da molti anni si occupa di problematiche psicologiche.
Perfezionata in "“Psicopatologia, Psicodiagnostica e Psicoterapia Psicodinamica integrata”" presso la "Scuola Medica Ospedaliera di Roma"
Specialista in Biofeedback, si è formata seguendo il Corso di Formazione in Biofeedback “General Biofeedback Training Course: Psychophysiological Assessment and Intervention” organizzato dalla Behavioral Medicine Research and Training Foundation con sede a Port Angeles, Washington, USA, approvato dalla APA (American Psychology Association), dalla BCAA (Biofeedback Certification International Alliance) e dalla NBCC, tenuto dal Dr. Richard Sherman.
Perfezionata in Tecniche di Rilassamento e Gestione dello Stress.
Iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio dal 2004 con numero iscriz. 23290.
Ambito Clinico
Dopo la laurea in Psicologia ha collaborato all'interno di un servizio di Consulenza Psicologica per adolescenti e giovani adulti della Asl Roma A;
Successivamente ha collaborato in un servizio per l'età evolutiva (tutela e Riabilitazione) della Asl Roma B.
Attualmente si occupa di Consulenza, psicodiagnosi, sostegno psicologico e Biofeedback Training nei seguenti ambiti:
Ansia - Ansia generalizzata, fobie, attacchi di panico
Disturbi correlati allo Stress e Prevenzione dello stress
Stati Depressivi
Disturbi Psicosomatici - Dolore cronico legato a tensioni muscolari, Emicrania, Cefalea tensiva, Fibromialgia, Sindrome del colon irritabile, Asma
Disturbi del comportamento Alimentare - Anoressia, Bulimia, Sindrome da Alimentazione incontrollata e notturna
Insonnia e altri Disturbi del sonno
Disturbi sessuali e della coppia
Psicologia Infantile - ADD E ADHD - Disturbo da Iperattività e Deficit dell'attenzione
La dott.ssa utilizza un "approccio integrato" al problema portato dall'utente, in particolare tenendo conto dell'unità Corpo-Mente e delle sue interconnessioni.
Il metodo applicato prevede l'utilizzo del Biofeedback Training e del Neurofeedback, due tecniche innovative di cui in moltissimi studi è stata dimostrata l'efficacia per lil trattamento e il controllo di:
Stress, Ansia e Attacchi di Panico, Disturbi Psicosomatici come Emicrania, Dolore cronico, Mal di testa tensivo, Ipertensione, Sindrome del Colon Irritabile ecc.
Il Biofeedback è uno strumento di apprendimento, una tecnica per aiutare la persona a riconoscere e controllare il livello di funzionamento dei propri sistemi psicofisiologici e le proprie reazioni fisiologiche come ad esempio la tensione muscolare (che spesso da luogo a dolori cronici) la frequenza cardiaca, la respirazione ecc.
Questa tecnica è spesso associata a Tecniche di rilassamento, che risultano più efficaci proprio perchè associate a un sistema di consapevolezza e controllo dato dagli strumenti del Biofeedback.
I cambiamenti ottenuti con il Biofeedback durano nel tempo in quanto la persona può mettere in pratica in modo autonomo il sistema di controllo sul proprio corpo che ha imparato durante il trattamento (anche questo è stato dimostrato da numerosi studi di follow-up).
Trattamenti di Neurofeedback per:
Depressione, ADHD, ADD, Dipendenze, Disturbi Alimentari, Acufeni ecc.
Altre Attività
La dott.ssa Scalini è VicePresidente e Socio Fondatore dell'Associazione International Society of Psychology (dal 2010)
Cofondatore e Responsabile del Portale "Psichepedia Network", l'Enciclopedia scientifica online di Psicologia e Neuroscienze
Pubblicazioni: Autrice di centinaia di articoli di interesse psicologico e neuroscientifico
Attività accademica: Ha collaborato presso l'Università "Sapienza" con le Cattedre di "Teoria e tecniche della dinamica di Gruppo" e "Laboratorio Dinamiche di Gruppo" (2002-2005)
Didattica: Docente del corso "Psicopatologia e Psicobiologia dell'Ansia e degli Attacchi di Panico: diagnosi e metodi d’intervento".
Docente del corso di "Psicologia delle Cure Primarie" per l'Associazione ISP
Coordinatrice e responsabile del "Progetto Nazionale per la Salute Psicologica", progetto che prevede la collaborazione tra Psicologo e Medico di base su tutto il territorio nazionale.
Neurofeedback dinamico o neurofeedback non lineare
Cos'è e cosa non è
Ultimamente alcuni pazienti ci hanno riferito di aver trovato in internet un nuovo e più avanzato tipo di neurofeedback che garantirebbe migliori risultati del neurofeedback 'tradizionale'. Da professionisti del settore ci siamo incuriositi e abbiamo fatto una ricerca che ci ha consentito di campire molte cose interessanti su questo metodo, informazioni che riteniamo utile pubblicare.
Il neurofeedback 'dinamico' o 'non lineare' è un sistema di neurofeedback realizzato da una ditta privata che, in modo del tutto autoreferenziale, ha deciso di denominare in quel modo.
A detta dei sostenitori (pochi per la verità), nonostante la totale assenza di studi scientifici, il neurofeedback dinamico sarebbe più avanzato del neurofeedback vero e proprio che, paradossalmente, è fondato su una robusta sperimentazione scientifica (oltre 3500 studi) e che, per tale ragione, definiamo neurofeedback scientifico o standard proprio per distinguerlo dal neurofeedback 'dinamico'.
Superando faticosamente la valanga di informazioni vaghe e confuse sul neurofeedback 'dinamico', da un'analisi attenta siamo riusciti ad individuare le caratteristiche salienti di questo metodo 'avanzato' e le abbiamo messe a confronto con le caratteristiche del più noto (e più accessibile) neurofeedback scientifico/standard, sintetizzando i dati nella tabella sottostante.
Neurofeedback scientifico/standard vs. neurofeedback dinamico
Tabella comparativa
Neurofeedback Scientifico/Standard
Neurofeedback dinamico
Si avvale di dispositivi ad uso medico
Si.
CE Medical certification
FDA certification
Non è un dispositivo
medico
Utilizzabile per patologie
Si
(dimostrato)
No
Ottimizzazione funzionamento cerebrale
Si
(dimostrato)
(?)
Potenziamento abilità cognitive
Si
(dimostrato)
(?)
Misurazioni al secondo
2048
256
Risoluzione temporale variazioni onde EEG
Molto elevata
Bassa
Giochi neurofeedback guidati per bambini e adulti
Si
Molto efficaci per ADHD
No
Feedback visivo
Si
Video, grafici, animazioni, game
No
Feedback sonoro
Si. Musica o suoni a scelta.
Si. Musica
Svolto da un professionista sanitario
(psicologo, medico)
Si
Vincolo deontologico e legale obbligatorio.
No
Nessun vincolo deontologico richiesto.
Valutazione EEG personalizzata
Si
?
Valutazione EEG automatica
Si
Si
Confronto con database normativo* (‘lineare’)
Si
No
Confronto tra le onde EEG prodotte dal singolo individuo (‘non-lineare’)
Si
Automatico e/o controllato dal professionista sanitario
Si
Solo automatico
Valutazione Psicofisiologica
Si
No
“Dice al cervello” come autocorreggersi
Si
(?)
Punta a stabilizzare l’attività delle onde EEG su valori normali
Si
(?)
Posizionamento dei sensori su diverse aree cerebrali in base al problema e agli studi scientifici
Si
No
Validità scientifica
Elevata
Assente/insufficiente
Numero di studi scientifici peer reviewed (Pubmed)
Più di 3500
Nessuno
Numero di sedute
Variabile
Variabile
Costo a seduta
60 euro
?
Effetti collaterali
Nessuno
?
Tutti i punti interrogativi che si trovano nelle caselle relative al neurofeedback 'dinamico' sono dovute all'assenza di una sperimentazione peer reviewed (scientificamente valida).
Da tale confronto emerge che i dati disponibili sul neurofeedback 'dinamico' non consentono neanche un vero confronto e che ad oggi, esiste solo un tipo di neurofeedback vero e proprio, il neurofeedback scientifico che è utilizzabile sia per ottimizzare l'attività EEG, sia per potenziare le abilità cognitive, sia per trattare disturbi specifici (es. ADHD/ADD) e che è riconosciuto dalla comunità scientifica.
La cosa più importante è che il neurofeedback 'dinamico' non è supportato da studi scientifici attendibili; la sua efficacia cioè non è mai stata scientificamente e seriamente dimostrata.
Il neurofeedback scientifico/standardinvece è una scienza e, come tale, è basato sulla sperimentazione scientifica; facendo una semplice ricerca su Pubmed (il 'Google' delle ricerche medico-scientifiche usato dai ricercatori di tutto il mondo), risultano esserci più di 3 mila e 500 studi scientifici sul metodo del neurofeedback scientifico (o EEG-Biofeedback) pubblicati sulle riviste scientifiche di rilevanza, ossia riviste che pubblicano solo studi scientifici condotti con il necessario rigore scientifico e 'peer reviewed' (ricorda bene questo termine!), ossia sottoposti a controlli incrociati svolti da esperti del settore cui si riferisce ogni singolo articolo e che garantiscono un alto livello di scientificità della ricerca e attendibilità dei risultati.
Un sistema di neurofeedback scientifico professionale misura l'attività EEG non 256 volte al secondo (come il neurofeedback 'dinamico'), ma da 1024 a 2048 volte al secondo! Da almeno 15 anni, solo i sistemi meno avanzati (giocattolo) hanno una frequenza di campionamento (sampling rate) per l’EEG di 256. Gli esperti del settore lo sanno bene.
In realtà, come si può vedere dalla tabella (che chiunque, con un po di pazienza, può verificare) il neurofeedback dinamico è assai meno avanzato e meno preciso del neurofeedback scientifico, tant'è che i dispositivi di cui si avvale il neurofeedback 'dinamico':
non sono dispositivi medici (non hanno le certificazioni CE Medical e FDA);
hanno prestazioni basse (sample rate di 256 contro i 2048 del NF standard);
non possono essere usati per trattare disturbi, patologie e qualsiasi condizione che abbia a che fare con la salute fisica e psichica, incluso l'ADHD/ADD;
Inoltre chiunque può proporre questo metodo, senza neanche la necessità di una laurea in psicologia o in medicina, da persone non vincolate ad un codice deontologico: la cosa grave è che in rete si trova anche chi dichiara che il metodo è efficace nella cura di disturbi seri, nella totale assenza di studi scientifici.
Al contrario, il neurofeedback scientifico/standard si avvale di dispositivi medici professionali tecnologicamente assai più avanzati e precisi (10 volte più precisi) e può essere praticato solo da professionisti sanitari (psicologi o medici), solo per il trattamento di alcuni disturbi (es. ADHD, Epilessia, Depressione) o condizioni (stress), ma non per altri (es. cefalee).
La cosa più grave e che, non essendo un trattamento medico, chiunque può praticarlo, anche senza una preparazione in ambito sanitario: esistono corsi per imparare questo 'metodo' praticati da persone senza neanche una laurea in una disciplina sanitaria, ragion per cui suggeriamo sempre di controllare con accuratezza le fonti scientifiche del metodo proposto e le referenze professionali/sanitarie di chi lo propone.